SAHA migliora le condizioni dei pazienti con linfoma cutaneo a cellule T, refrattario ed in stato avanzato


In un studio in aperto di fase II, SAHA ( SuberoylAnilide Hydroxamic Acid ), un inibitore dell’istone-deacetilasi, ha indotto in 8 di 33 pazienti affetti da linfoma cutaneo a cellule T, refrattario ed in stato avanzato, risposte parziali ( riduzione accertata di oltre il 50% del carico globale di malattia ), endpoint primario dello studio.

SAHA ha prodotto una riduzione del carico tumorale ed un miglioramento del prurito nei pazienti con linfoma cutaneo a cellule T, specialmente in quelli con eritroderma e sindrome di Sezary.

I 33 pazienti in studio ( età media di 67 anni ) sono stati trattati con uno dei tre dosaggi in studio: 13 sono stati trattati con 400mg una volta al giorno fino a progressione della malattia o ad un evento avverso; 11 con 300mg due volte al giorno per 3-5 giorni alla settimana per 16 settimane; 9 con 300mg due volte al giorno per 14 giorni, nessuna terapia per i 7 giorni successivi e poi 200mg due volte al giorno in continuo.

Gli effetti collaterali più comuni riscontrati durante il periodo di studio sono stati: fatica ( 85% ), diarrea ( 58% ), nausea ( 61% ), alterazioni del gusto ( 58% ), secchezza della bocca ( 42% ), diminuzione dell’appettito ( 21% ) e bassa conta piastrinica ( 30% ).

Si ritiene che SAHA agisca inibendo l’istone deacetilasi ( HDAC ).
Gli istoni sono proteine strutturali che avvolgono il DNA.
Esse svolgono un ruolo importante nella regolazione dell’espressione genica.
L’incremento dei livelli di istone-deacetilasi, presenti nelle cellule tumorali, inducono gli istoni ad avvolgere saldamente ( impacchettamento ) il DNA e a limitare la trascrizione dei geni soppressori tumorali.
Variando il rapporto tra le proteine acetilate e quelle deacetilate, SAHA determina l’arresto del ciclo cellulare, il differenziamento cellulare e l’apoptosi.

I linfomi cutanei a cellule T, un tipo di linfoma non-Hodgkin, sono tumori a crescita lenta nel quale alcuni linfociti T, diventano cellule neoplastiche.
Nel linfoma cutaneo a cellule T , le cellule T tumorali si avvicinano alla pelle e vi si depositano.

I pazienti, di norma, sviluppano il linfoma cutanea a cellule T dopo i 50 anni di età.

Il linfoma cutaneo a cellule T colpisce 20000 persone negli Stati Uniti, con 1500 nuovi casi segnalati ogni anno.( Xagena2005 )

Fonte: 41st Annual Meeting of the American Society of Clinical Oncology ( ASCO ), 2005 Onco2005 Dermo2005 Farma2005


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